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ELEZIONI CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA

18-19 SETTEMBRE 2022

CANDIDATA SORTEGGIATA PER IL COMITATO ALTRA PROPOSTA DELLA LISTA GIUDICI --- COLLEGIO N. 4

(PUGLIA, BASILICATA, CALABRIA, SICILIA)

DOTT.SSA VERONICA VACCARO

 [aggiornamento 29 agosto 2022]

Sono VERONICA VACCARO nata a Piacenza il 15/11/1971 e svolgo funzioni giudicanti presso il Tribunale di Gela dal 13 ottobre 2003 [1].

La mia candidatura nasce dall’accettazione del sorteggio  su circa 9000 nominativi, organizzato dal Comitato Altra Proposta nel febbraio 2022, presso il notaio Vincenzo Papi di Roma, per contrastare la politica delle correnti nella magistratura, con lo scopo di garantire autonomia e indipendenza dei candidati al CSM da logiche correntizie.

Ai fini dell’elezione dei cinque magistrati giudicanti di cui al collegio unico nazionale previsto dall’art. 23 comma 2 lett.d) L. 195/1958, così come modificato dall’art. 31 L. 17 giugno 2002, n. 71 ho dichiarato, con reciprocità, di essere collegata con tutti gli altri candidati lista giudicanti dei quattro collegi territoriali sorteggiati dal Comitato Altra Proposta e con il collega Andrea Mirenda, sorteggiato ex lege.

La genesi della mia candidatura è garanzia di imparzialità nell’esercizio delle eventuali future funzioni amministrative nel Consiglio Superiore. Così come ho scritto migliaia di sentenze, così eserciterei dette funzioni, dando conto dei presupposti di fatto e delle ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione, in relazione alle risultanze dell’istruttoria, come prescrive l’art. 3 sull’obbligo di motivazione previsto dalla legge generale del procedimento amministrativo n. 241 del 1990, applicabile già prima del suo richiamo ad opera della riforma Cartabia di cui all’art. 2 co.1 della legge 17 giugno 2022, n. 71.

Questa particolare modalità di accesso alla candidatura garantisce la mia libertà da impegni correntizi e “debiti politici”, rappresenta, altresì, garanzia di un esercizio   della discrezionalità amministrativa sottoposta unicamente al vincolo di rispetto della normativa di settore, dovendo essere  le delibere del Consiglio Superiore della Magistratura estranee a logiche diverse da quelle prescritte dall’art. 97 della nostra Costituzione del buon andamento ed imparzialità dell’amministrazione.

Sinora, infatti, l’appartenenza alle correnti ha rappresentato  la modalità pressochè esclusiva con cui un magistrato potesse progredire nella sua carriera. La conseguenza di questo dominio delle correnti ha comportato la trasformazione del C.S.M. da una “rappresentatività di tipo categoriale-corporativo” ad una “rappresentatività di tipo politico-ideologico” atteso che i consiglieri togati sono diventati espressione non tanto della categoria di appartenenza, quanto, piuttosto, delle correnti organizzate, politicamente orientate.

I gravosi carichi di lavoro gestiti a Gela per un ventennio e altri problemi lavorativi vissuti sulla propria pelle, che sono comuni all’intera categoria, rappresentano per me la causa dell’accettazione  di questa candidatura, con lo scopo di poterli risolvere.

Il mio programma può riassumersi in sei punti:

1)                    Promozione del carico di lavoro unico nazionale, determinato secondo criteri quantitativi e qualitativi che tengano conto non solo del numero dei procedimenti, ma anche della loro complessità, al fine di rendere omogenea la prestazione lavorativa su tutto il territorio nazionale e di attuare in concreto quel “benessere fisico e psicologico” dei magistrati previsto dalla norma espressa dall’art. 259 della circolare sulla formazione delle tabelle di organizzazione degli uffici giudiziari per il triennio 2020-2022 del 23 luglio 2020, che sinora è rimasto per lo più lettera morta; con conseguente sollecitazione del Ministero per la rideterminazione delle piante organiche in relazione alla effettiva capacità di lavoro dei magistrati e in relazione agli effettivi flussi di lavoro. Si darebbe così una connotazione oggettiva e uguale per tutti a quei “risultati attesi” di cui parla la legge n. 71/2022 e si eliminerebbero i procedimenti per responsabilità disciplinari aperti in conseguenza di carichi di lavoro di fatto inesigibili.

2)                    Modifica delle modalità di trasferimento d’ufficio presso le sedi c.d. disagiate, garantendo un incentivo economico per restare nella sede dopo la maturazione della legittimazione al trasferimento, allo scopo di fronteggiare la frequente scopertura dei ruoli.

3)                    Adozione nel breve periodo, in attesa dei decreti attuativi, di circolari suppletive dei decreti delegati previsti dalla riforma Cartabia, che tengano conto dei principi espressi dalla legge: a) indicazione di criteri specifici per le nomine dei direttivi e semidirettive, che garantiscano la trasparenza delle decisioni e la valorizzazione del merito,  b) riduzione del numero dei semidirettivi, c) obbligatorietà di audizione dei candidati per il conferimento degli incarichi, d) acquisizione del parere del Consiglio dell’ordine degli avvocati, nonché dei magistrati e dei dirigenti amministrativi assegnati all’ufficio giudiziario di provenienza  dei candidati, e) accesso agli incarichi fuori ruolo secondo un interpello pubblico con attribuzione di un valore recessivo dell’incarico rivestito fuori ruolo in sede di concorso direttivo e semidirettivo, rispetto al lavoro giudiziario.

4)                    Sollecitazione del Ministero della Giustizia per un aumento dell’organico dei magistrati distrettuali presso le Corti d’Appello  allo scopo di far fronte in via preventiva alle improvvise scoperture dei ruoli per trasferimenti o congedi per lunghi periodi.

5)                    Sollecitazione del Ministero della Giustizia per il riconoscimento della retribuzione integrale comprensiva dell’indennità giornaliera, anche in caso di congedo per malattia, finora non prevista, per porre fine alla prassi delle ferie “per malattia”.

6)                    Opposizione all’adozione di sentenze predittive, emesse da sistemi di intelligenza artificiale secondo algoritmi addestrati, che seppure permetterebbero lo smaltimento dell’arretrato e la velocizzazione delle definizioni, annullerebbero l’alto valore e dignità della giurisdizione, che resta un fatto umano che richiede sempre il prudente apprezzamento del giudice. Il sistema delle sentenze predittive consentirebbe, infatti, un controllo politico della giurisdizione tramite criteri predeterminati da chi ha elaborato gli algoritmi, mentre per la tenuta di un sistema democratico è necessario che la giurisdizione sia autonoma da ogni altro potere dello Stato e che controlli la legittimità dell’operato del potere esecutivo e legislativo. Aggiungo che la giurisdizione italiana è per tradizione storica la più sofisticata e garantista nel panorama mondiale e ritengo che dobbiamo essere consapevoli del valore della nostra cultura anche giuridica e restare fedeli alle nostre radici culturali per non perdere la nostra identità.

Non mi propongo come la migliore, ma come un magistrato che interpreta la professione come un servizio a favore del popolo italiano nel cui nome è amministrata la Giustizia, così come prescrive l’art. 101 della nostra Costituzione.  A Voi spetta il compito di  scegliermi, se condividete le mie idee e se ritenete che valga la pena di sostenerle nel comune interesse della categoria, per un nostro futuro migliore.

                                                                                     Veronica Vaccaro



[1] Mi sono laureata in giurisprudenza presso l’Università La Sapienza di Roma con 110 e lode. Sono stata nominata magistrato con D.M. del 18 gennaio 2002.

Ho svolto il periodo di uditorato senza funzioni presso il Tribunale di Roma.

Il 13 ottobre 2003 ho assunto le funzioni giudicanti penali presso il Tribunale di Gela, dove tuttora, a distanza di un ventennio, ancora presto servizio.

Nel dettaglio, nei primi 13 anni di servizio ho svolto funzioni penali, sia dibattimentali (collegiali e monocratiche), sia  GIP/GUP ed alcune mie pronunce sono state anche oggetto di pubblicazioni nelle riviste specializzate.

Dal gennaio del 2017, per ultradecennalità nelle funzioni di Gip/Gup, sono passata a svolgere funzioni civili, prevalentemente in materia di stato e capacità delle persone, anche in sede civile  alcune mie pronunce sono state oggetto di pubblicazione  e sono in corso due pubblicazioni di dottrina sulla c.d. riforma Cartabia  su riviste specializzate in materia di diritto di famiglia.

Il 30 marzo 2022 ho conseguito il parere positivo per la V valutazione di professionalità espresso dal Consiglio Giudiziario di Caltanissetta.

A causa dei frequenti “turnover” (che presso il tribunale di Gela sono sistematicamente ricorrenti) ho periodicamente ricoperto in questo ventennio, in aggiunta ai compiti dell’ufficio tabellarmente assegnatimi, anche altri ruoli “in supplenza”.

Nonostante ciò, non ho mai depositato un provvedimento in ritardo; in sede penale non ho lasciato alcun arretrato e in sede civile ho smaltito quello rinvenuto, tanto che attualmente i rinvii delle udienze sul ruolo sono sino  all’inizio di dicembre 2022, tenuto conto della sospensione feriale.

Nell’ultimo quinquennio dal 1/1/2017 al 30/6/2022 ho definito n. 3568 procedimenti, di cui n. 1135 con sentenza.

Durante il periodo della pandemia ho sperimentato, con priorità assoluta nel panorama nazionale, l’udienza civile telematica, poichè già il 12 marzo 2020 (a soli due giorni dall’adozione del D.M. 10/3/2020 sulla “stanza virtuale” del magistrato) ho emanato il  primo decreto di organizzazione dell’udienza telematica civile (celebratasi il 23 marzo 2020 nel rispetto del divieto di celebrazione delle udienze imposto dal D.L. 8/3/2020 n. 11, sino a quella data), che mi ha permesso di continuare a svolgere le udienze in settori delicati, collegati alle esigenze alimentari delle persone, anche durante l’emergenza sanitaria proclamata l’8 marzo 2020, evitando così inutili rinvii ed impedendo conseguentemente la formazione di arretrato.

Nel corso degli anni, presso il Tribunale di Gela, ho ricoperto funzioni direttive e semidirettive di fatto, come presidente vicario e  presidente di sezione penale facente funzioni, nonché le funzioni di giudice coordinatore dell’Ufficio GIP/GUP e di giudice coordinatore della sezione civile.

Ho svolto anche funzioni di componente del Consiglio Giudiziario, della Commissione Flussi e della Commissione pari opportunità presso la Corte d’Appello di Caltanissetta.

Il mio criterio ispiratore in questo ventennio di funzioni giurisdizionali è stato il principio di “buon andamento e imparzialità dell’amministrazione” della giustizia espresso dall’art. 97 della Costituzione, su cui ho giurato fedeltà il 18/1/2002. Ho interpretato l’ufficio come un servizio, posponendo il mio interesse personale e familiare ai miei doveri d’ufficio e ciò è attestato dai risultati statistici documentati sopra indicati.

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