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ELEZIONI CSM 18 – 19 SETTEMBRE 2022




Gentile collega,

sono Gian Andrea Morbelli, consigliere civile presso la Corte d’Appello di Torino.

Sono stato nominato con D.M. 1° agosto 1991 ed in 31 anni di carriera, come potrai osservare dal curriculum in calce, ho svolto funzioni giudicanti civili, penali e del lavoro presso il tribunale e funzioni giudicanti civili in appello.

Ho sempre cercato di impegnarmi al meglio delle mie possibilità, non trascurando mai la qualità dei provvedimenti da emettere. Peraltro, non ho mai ricoperto incarichi che mi dessero visibilità di fronte ai colleghi.

Non sono mai stato iscritto a nessuna corrente.

Quest’anno il Comitato AltraProposta – che, sino a quel momento, non conoscevo – mi ha comunicato che, a seguito di un’estrazione tra tutti i colleghi candidabili svolta nel mese di febbraio 2022 nello studio notarile Papi di Roma, ero stato sorteggiato per le prossime elezioni del CSM e mi ha chiesto se ero disponibile a candidarmi.

Perché mi sono candidato (Collegio giudicanti n. 1):

1.     le mansioni che i membri del CSM sono chiamati a ricoprire sono indubbiamente complesse e delicate, ma non in misura maggiore di quelle che affrontiamo nel corso del nostro lavoro quotidiano. Sia sufficiente ricordare le cause in materia di appalti pubblici, società, espropri e successioni in àmbito civile e commerciale; le cause di affidamento dei minori per coloro che si occupano di diritto di famiglia; i licenziamenti collettivi ed i procedimenti in materia di ricongiunzione di posizioni contributive per i giuslavoristi; i processi di criminalità organizzata e quelli in materia di infortuni sul lavoro o reati edilizi nell’àmbito penale. E gli esempi potrebbero continuare.

Se per anni abbiamo svolto mansioni così complesse e delicate, sono convinto che saremo in grado di svolgere, con la imprescindibile umiltà di approccio e con tutto l’impegno e l’applicazione necessari, anche quelle demandate al Consiglio Superiore.

2.     Come ti accennavo sopra, non ho mai svolto incarichi che danno visibilità e prestigio. E quindi nessuno mi conosce al di fuori dell’ambiente di lavoro in cui ho operato nel corso della carriera. Ma quanti colleghi hanno conoscenza diretta dei candidati al CSM? Nella maggior parte dei casi la conoscenza ci proviene dalle presentazioni dei candidati che effettuano gli esponenti più in vista all’interno del sistema correntizio. Ad esse si affidano un po’ tutti coloro che non militano nelle correnti; coloro i quali, poi, di esse fanno parte sono certissimi della competenza tecnica e dell’irreprensibilità morale dei candidati proposti, al punto da ingaggiare con gli aderenti alle correnti avversarie schermaglie pre-elettorali che suscitano non poche perplessità sull’obiettività dei contendenti. E, tuttavia, fino a che punto possiamo considerare attendibili le presentazioni proposte? Nel corso dell’attuale consiliatura – sono fatti di cronaca – a sèguito delle indagini svolte sull’ex presidente dell’ANM altri cinque consiglieri sono stati costretti a rassegnare le proprie dimissioni od a richiedere il pensionamento anticipato. Eppure erano stati presentati con parole alate dai capi corrente … e sono stati eletti da noi! Le vicende di cronaca successive, poi, hanno portato alla ribalta il fatto che non si tratta di casi isolati ma della punta dell’iceberg di un sistema clientelare che noi magistrati, a partire dai più anziani nel servizio, da anni ben conosciamo e di cui abbiamo subito gli effetti nel nostro ambiente di lavoro.

3.     Ed allora quale è la ragione di fondo a sostegno della candidatura di un giudice estratto per sorteggio? Non necessariamente la sua maggiore preparazione rispetto a coloro che vengono selezionati dalle correnti. Ma la reale indipendenza di giudizio nello svolgimento del proprio lavoro. Coloro che saranno eletti dopo essersi candidati per sorteggio non avranno “favori” da rendere a singoli colleghi o ad associazioni. Non avranno qualcuno che, una volta eletti, li interpellerà dicendo: ecco, noi ti abbiamo aiutato ad arrivare alla carica che attualmente ricopri; ora tu aiuta noi affinchè altri del nostro gruppo, che è anche il tuo gruppo, possano occupare, all’interno della magistratura, gli incarichi di prestigio che desiderano; agevola Tizio, che  è uno dei nostri, affinchè vada a ricoprire quell’incarico al Ministero, o sia nominato a quel posto direttivo, a cui tanto aspira.

4.     Ciascuno di noi è in grado di apprezzare quanto questo tipo di condizionamenti scuota alla radice la credibilità di noi magistrati e produca effetti deleteri sul buon andamento delle funzioni giudiziarie.

 Spezzare questo meccanismo è lasciato all’impegno e alle scelte di ciascuno di noi.

 

In conclusione,

ti invito semplicemente a riflettere sulle brevi considerazioni che precedono, prima del voto.

I limiti di questa presentazione non consentono di trattare, se non banalizzandoli mediante slogan giornalistici, i problemi di natura organizzativa ed ordinamentale che il CSM è chiamato ad affrontare in questo momento storico: dai carichi di lavoro esigibili, alla eccessiva elasticità dei criteri di valutazione comparativa dei magistrati, all’auspicabile limite (a mio avviso) alla reiterazione degli incarichi semidirettivi ai medesimi soggetti. Se sei interessato ad approfondire nel merito le tematiche sopra accennate e/o altre che ti stanno a cuore, contattami pure a questo indirizzo email.

Ti saluto cordialmente.

Gian Andrea

 

Curriculum

Ho sempre lavorato a Torino;

- dopo un anno di uditorato, dal 1992 al 1997 al tribunale civile (contrattualistica, appelli avverso le sentenze del Pretore, locazioni e condomini)

- dal 1997 al 2004 alla sezione lavoro, che prima era organo d’appello e poi, con l’introduzione del giudice unico di primo grado, giudice di primo grado;

- dalla fine del 2004 al gennaio 2010 al tribunale penale, come giudice del dibattimento (reati codicistici, colpa medica, reati per violazione delle norme antinfortunistiche, reati edilizi);

- dal febbraio 2010 all’inizio del 2018 nuovamente al tribunale civile (contrattualistica, appalti privati, esecuzioni);

- dal marzo 2018 alla Corte d’appello civile, dapprima nella sezione terza (responsabilità contrattuale ed extracontrattuale) e poi nella sezione prima, dove attualmente mi trovo (diritto societario, bancario e fallimentare; cause dell’impresa)


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