Sono Sostituto
Procuratore presso la Procura di Patti. Sono stata nominata magistrato con
d.m. 2.10.2009, ho conseguito la prima valutazione, vivo a Messina ed ho 31
anni.
Ho deciso di
accettare la sfida, avvenuta inizialmente un po’ per caso, di candidarmi nella
categoria requirente in vista delle elezioni per il rinnovo dei membri del CSM,
per lanciare un messaggio forte di rinnovamento del sistema giustizia.
Non ho svolto
incarichi fuori ruolo sino ad ora anche perché ritengo che i primi anni è
necessario concentrarsi interamente nel lavoro. Oggi, però, mi sento pronta per
dare un nuovo segnale.
Del resto, ultimamente vi sono stati numerosi concorsi
che hanno "rinnovato" la nostra magistratura e allora perché non garantire una rappresentanza nuova
e slegata da condizionamenti correntizi anche nell’organo di vertice, qual è il
CSM?
Ritengo che il
metodo scelto da Altra Proposta mettendo insieme sorteggio e primarie possa
realmente contemperare l’esigenza di individuare un candidato indipendente
(proprio perché slegato da qualsiasi condizionamento politico
correntizio) con quella di garantire che la persona sorteggiata sia decisa
ad impegnarsi e a “metterci la faccia”.
E’
indispensabile, difatti, che il Consiglio Superiore della Magistratura, quale
organo di autogoverno, operi indipendentemente da logiche corporative e
nell’interesse prevalente della nostra categoria. Solo mediante l’indipendenza
del singolo magistrato membro del CSM sarà possibile garantire l’indipendenza
di tale organo e, di conseguenza, della Magistratura nel suo complesso.
Ciò è possibile
se viene assicurata a tutti noi che giornalmente ci adoperiamo nei nostri
Uffici per il “sistema giustizia”, la possibilità di accedere a tali cariche.
Soltanto chi quotidianamente si trova a dover affrontare i non pochi disagi che
ai giorni nostri comporta l’essere Magistrati (problemi organizzativi degli
uffici, rapporti con i Capi Uffici, carichi di lavoro eccessivi, carenze di
organico nonché di personale amministrativo, ecc.) può concretamente
rappresentarne gli interessi e farsene portavoce.
Se, tuttavia,
sino a questo momento il mio impegno personale è stato sufficiente a farmi
superare il “primo scoglio” delle primarie telematiche, ora la sfida si fa più
difficile e necessito, più che mai, di condividere con tutti voi le mie idee in
modo da farle nostre. Non mi sottrarrò, pertanto, al dialogo, che sia
telematico o di persona, né mi tirerò indietro dinnanzi a possibili posizioni
di contrasto.
Sarò, peraltro,
lieta di raccogliere tutti i suggerimenti che vorrete darmi affinché la mia
proposta sia davvero condivisa da tutti per portare avanti un lavoro che vuole
essere espressione delle nostre esigenze.
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