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martedì 4 giugno 2013

Statuto del Comitato "Altra Proposta"

Comitato “Altra Proposta”

  ATTO COSTITUTIVO 

Per contrastare ed avviare a soluzione alcuni dei principali problemi che da tempo affliggono l’autogoverno della magistratura – restituendo ad esso maggiore trasparenza, imparzialità e credibilità – e l’Associazione Nazionale Magistrati, restituendo ad essa autonomia ed efficacia di azione a garanzia e nell’interesse di tutti i magistrati, è costituito un Comitato denominato “Altra Proposta”.

Il Comitato si propone il raggiungimento dei seguenti

SCOPI

1) Ostacolare i condizionamenti dell’azione degli organi istituzionali dell’autogoverno esercitati da persone o gruppi in modo non trasparente e/o per non legittimi interessi particolari.

2) Promuovere e sostenere modifiche normative del sistema di selezione dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura, dei Consigli Giudiziari e del Consiglio Direttivo della Corte di Cassazione idonee ad impedire che associazioni o gruppi detengano di fatto il monopolio della loro designazione.

3) In particolare, elaborare, diffondere e perseguire l’approvazione di una legge che per l’elezione dei componenti togati del C.S.M. preveda: individuazione di un solo collegio nazionale per i magistrati di legittimità e di un numero di collegi uninominali su base territoriale per i magistrati di merito pari al numero dei componenti togati del Consiglio per ciascuna categoria; selezione di un congruo numero di candidati in ciascun collegio mediante sorteggio tra i magistrati disponibili; elezione in unico turno, tra i candidati sorteggiati, dei magistrati di legittimità che abbiano ottenuto più voti e del magistrato di merito più votato in ciascun collegio territoriale.

4) A legislazione invariata, in vista delle elezioni del Consiglio Superiore della Magistratura, dei Consigli Giudiziari e del Consiglio Direttivo della Corte di Cassazione, promuovere e adottare strumenti di individuazione dei candidati impostati sul sorteggio e su condizioni di incompatibilità con ruoli di gestione o di rappresentanza nelle associazioni di magistrati, idonei ad elidere ogni dipendenza dei candidati da persone o gruppi e a consentire loro, da eletti, di esercitare l’ufficio senza condizionamenti.

5) Proporre modifiche dello Statuto dell’Associazione Nazionale Magistrati volte ad introdurre, per le cariche di rappresentanza e di gestione, forme di incompatibilità idonee ad elidere il conflitto di interessi generato dalla commistione tra ruoli nell’A.N.M., nell’autogoverno e in altri organi dello Stato.

6) Proporre modifiche dello Statuto dell’Associazione Nazionale Magistrati volte a consentire una più ampia e diretta partecipazione degli associati alle scelte decisionali attraverso l’abolizione delle deleghe e l’introduzione del voto telematico.

* * * * *

STATUTO

Il Comitato, privo di organi direttivi, si propone di raggiungere i propri scopi attraverso i seguenti

STRUMENTI OPERATIVI

A) L’adesione al Comitato è aperta a tutti i magistrati, anche a riposo, che ne facciano richiesta indirizzata al Portavoce pro-tempore o, prima della sua nomina, ai magistrati promotori. Sono consentite adesioni limitate anche soltanto al raggiungimento di alcuni degli scopi previsti. In questo caso, l’aderente partecipa soltanto alla corrispondente attività del Comitato.

B) Tutte le decisioni sono assunte, nell’ambito di assemblee degli aderenti appositamente convocate o, preferibilmente, attraverso il voto in via telematica.

C) Salvo quanto diversamente stabilito nei successivi punti, le decisioni sono assunte a maggioranza dei votanti. In presenza di un numero di proposte superiore a due, qualora nella prima votazione la proposta più votata non abbia raggiunto la maggioranza dei votanti, si procede al ballottaggio tra le due proposte che hanno riportato più consensi nella prima votazione.

D) L’assemblea degli aderenti elegge al proprio interno il Portavoce del Comitato, scegliendolo nell’ambito di una terna di magistrati estratta a sorte tra coloro che abbiano offerto la loro disponibilità e che non svolgano funzioni direttive, semidirettive od incarichi fuori ruolo e che non ricoprano (né abbiano ricoperto negli ultimi tre anni) la carica di componente del C.S.M. o di membro di un consiglio giudiziario o del comitato direttivo della corte di cassazione. Il Portavoce resta in carica 18 mesi. Chi ha svolto la funzione di Portavoce non può, dopo la scadenza, tornare a svolgerla se non siano decorsi almeno tre anni. Il Portavoce, pena l’esclusione dal Comitato, non può accettare incarichi fuori ruolo e candidarsi alle elezioni del C.S.M., dei consigli giudiziari e del comitato direttivo della corte di cassazione per i tre anni successivi alla scadenza del mandato. Su proposta motivata di un 1/5 degli aderenti al Comitato, l’assemblea, con la maggioranza dei 2/3 dei votanti, può deliberare l’immediata sostituzione del Portavoce.

E) Il Portavoce rappresenta il Comitato nei rapporti esterni, anche agli effetti dell’art. 41, 2° co., c.c. Ogni aderente può richiedere al Portavoce di sottoporre all’assemblea concrete proposte di azione del Comitato. Il Portavoce, nel rendere pubblica la proposta per via telematica, provoca il confronto sulla stessa e, dopo aver consentito ampia possibilità di discussione, invita tutti gli aderenti a formulare al riguardo eventuali modifiche, integrazioni o controproposte, indicendo quindi su ciascuna di esse la votazione telematica. La convocazione dell’assemblea in un luogo predeterminato deve essere previamente deliberata da un terzo degli aderenti al Comitato, con il relativo ordine del giorno, a mezzo votazione telematica.

F) Il Comitato si regge sul volontario contributo degli aderenti e l’amministrazione dei fondi raccolti spetta al Portavoce in carica, il quale, al termine del mandato, ha l’obbligo del rendiconto da sottoporre all’approvazione dell’assemblea.

G) In caso di integrale o soddisfacente raggiungimento degli scopi ovvero di ritenuta impossibilità di conseguirli, a maggioranza dei 4/5 dei votanti, su proposta di almeno 1/3 degli aderenti, l’assemblea delibera lo scioglimento del Comitato.

H) Su proposta di almeno 1/5 degli aderenti, a maggioranza dei 2/3 dei votanti, l’assemblea può deliberare la modifica o l’integrazione degli strumenti operativi disciplinati dal presente Statuto.

I) Le norme che individuano gli scopi quali previste nell’Atto Costitutivo non sono suscettibili di modifica. Ulteriori scopi, purché non incompatibili con quelli originari, potranno essere individuati dall’assemblea mediante integrazione dell’Atto Costitutivo con le stesse forme indicate al punto G).

Roma, 2 Giugno 2013.

I promotori:

Franca Amadori – Tribunale di Roma

Milena Balsamo – Tribunale di Pisa

Francesco Bretone – Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari

Giuliano Castiglia – Tribunale di Palermo

Donato D’Auria – Tribunale di Pisa

Giovanni Fanticini – Tribunale di Reggio Emilia

Felice Lima – Tribunale di Catania

Ida Moretti – Tribunale di Benevento

Pietro Murano – Tribunale di Pisa

Giorgio Piziali – Tribunale di Verona

Andrea Reale – Tribunale di Ragusa

Gianni Reynaud – Tribunale di Pinerolo

Nicola Saracino – Tribunale di Roma

Stefano Sernia – Tribunale di Lecce

Massimo Vaccari – Tribunale di Verona

4 commenti:

  1. MARIANO MUSICO' - NAPOLI
    Grazie per il vostro coraggio il Paese tutto ne ha bisogno, mi dispiace che possono aderire soltanto i magistrati, ma vi seguirò con grande attenzione e nel mio piccolo divulgherò sui social.
    Grazie ancora
    Siamo con Voi

    RispondiElimina
  2. La forza delle idee forti.

    Un sostegno a chi ha il coraggio di andare controcorrente.

    RispondiElimina
  3. LE FINALITÀ PERSEGUITE DA “ALTRA PROPOSTA” DOVREBBERO ESSERE NEL PATRIMONIO GENETICO DI UN PAESE “CIVILE”; PURTROPPO NON È COSÌ E, ADDIRITTURA, EVIDENZIARE QUESTE ANOMALIE E CERCARE DI CORREGGERLE DEVE ESSERE CONSIDERATO NON SOLO “CONTROCORRENTE” MA, PRINCIPALMENTE, ATTO DI CORAGGIO.
    COMPLIMENTI AI PROMOTORI.
    NON SONO UN MAGISTRATO E, PERTANTO, POTRÒ SOLO CERCARE DI DIVULGARE IL COMITATO.
    NELL’INTERESSE DI TUTTI GLI ITALIANI UN SINCERO AUGURIO DI BUON LAVORO.
    AVV. CARLO BROTINI

    RispondiElimina
  4. LE FINALITÀ PERSEGUITE DA “ALTRA PROPOSTA” DOVREBBERO ESSERE NEL PATRIMONIO GENETICO DI UN PAESE “CIVILE”; PURTROPPO NON È COSÌ E, ADDIRITTURA, EVIDENZIARE QUESTE ANOMALIE E CERCARE DI CORREGGERLE DEVE ESSERE CONSIDERATO NON SOLO “CONTROCORRENTE” MA, PRINCIPALMENTE, ATTO DI CORAGGIO.
    COMPLIMENTI AI PROMOTORI.
    NON SONO UN MAGISTRATO E, PERTANTO, POTRÒ SOLO CERCARE DI DIVULGARE IL COMITATO.
    NELL’INTERESSE DI TUTTI GLI ITALIANI UN SINCERO AUGURIO DI BUON LAVORO.
    AVV. CARLO BROTINI

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